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E arrivò il giorno in cui il rischio di restare chiusa in un bocciolo
era più doloroso del rischio che ci volle per sbocciare.
— Anaïs Nin
L’anno scorso abbiamo comprato dei semi — zucche, zucchine, fragole e carote — piccole promesse avvolte nella carta. Ci siamo inginocchiati sulla terra, tracciando file ordinate per ogni pianta. Amiamo il nostro giardino. Piantiamo con cura, con amore, con gratitudine. Eppure…
Mi sono chiesta: le carote sono felici di crescere in fila? Lo sceglierebbero da sole? A loro importa davvero? Forse sì.
La natura non conosce file né quadrati. Non forza la vita dentro schemi perfetti. Si muove libera, in spirali, in onde morbide, seguendo un ritmo antico come la memoria. I semi cadono dove capita — senza chiedere permesso, senza scusarsi, senza conformarsi.
La libertà della natura è imprevedibile. Selvatica. A volte anche pericolosa. Un seme può cadere su un terreno sterile, o accanto a una pianta che ne soffoca la crescita. Ma è proprio questo a renderla così bella — l’unicità di ogni prato, di ogni foresta, di ogni filo d’erba.
Allora, cos’è meglio? Essere liberi di scegliere, anche se le nostre scelte ci portano a lottare, a cadere, a ferirci?
Oppure essere costretti alla sicurezza e alla salute?
Può qualcosa essere davvero sano, se imposto?
Si può spingere un seme a germogliare prima che sia pronto?
Forse, in tutta la nostra pianificazione, ci priviamo della meraviglia — dei tesori che ci aspettano nelle terre selvagge della libertà.
Nel mondo umano, gli stampi in cui cresciamo plasmano anche il nostro modo di comprendere la libertà. Ci siamo così abituati ad adattarci che non lo sentiamo più come un vincolo — è semplicemente così che va la vita. Facciamo piccole scelte tra i filari in cui viviamo, confondendo la comodità con la libertà.
Ma riesci a immaginare cosa significhi essere davvero libero?
Lasciarti trasportare dal vento verso una terra sconosciuta.
Lasciare che Madre Natura si prenda cura di te.
Che l’Acqua e il Sole nutrano il tuo corpo e la tua anima.
Essere completamente aperto ai misteri e allo stupore del mondo.
Camminare su sentieri nuovi, ancora selvaggi, ma pieni di possibilità.
Forse la libertà non è qualcosa da conquistare o guadagnare, ma qualcosa da ricordare.
Siamo liberi?
E lo vogliamo davvero essere?
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