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Non sei una goccia nell’oceano; sei l’oceano in una goccia.
— Rumi
La Terra stava morendo.
Si inaridiva lentamente, e la sua pelle era screpolata, secca come un deserto dimenticato dal tempo. Lo scialle verde con cui un tempo si avvolgeva si era ormai scolorito, consumato, perduto. Il luogo che un tempo pulsava di vita era ora abitato soltanto dall’eco spettrale del proprio passato. Dove un giorno risuonavano il canto degli uccelli e il riso dei fiori, ora regnava il silenzio più profondo, il più rumoroso dei silenzi.
La casa che aveva accolto così tante creature era diventata colma di vuoto.
Le notti si facevano sempre più scure. Da quando era svanita la Gioia,
le stelle si spegnevano una a una, silenziose. L’aria si era fatta fredda quando la Pace se n’era andato. La Speranza era rimasta più a lungo, come l’ultima luce sull’orizzonte — ma alla fine era partita anche lei.
E quando non rimase più Amore da respirare, la Terra lasciò andare il suo ultimo respiro.
Dal suo ultimo fiato nacque nel cielo una piccola nuvola.
Una nuvola fatta d’Amore.
Fluttuava sopra la terra arida, e il suo minuscolo cuore si stringeva,
si ripiegava su se stesso. Ricordava tutto.
Ricordava ogni albero, ogni foglia tremante. Le foreste che sussurravano segreti antichi. Le praterie distese sotto la carezza del sole. Le montagne che mormoravano con forza antica. I campi che brillavano d’oro nella luce piena dell’estate.
Ricordava le impronte delle zampe nella terra umida, il guizzo di una coda,
il piccolo monticello di una talpa, la ragnatela che catturava l’alba come una rete delicata di stelle.
Ricordava un ringhio, una risata, il canto degli uccelli e il ronzio delle api.
Ricordava il rombo del tuono e la dolce ballata della pioggia in caduta.
La memoria cresceva, cresceva ancora, finché non divenne nostalgia —
una nostalgia immensa, indicibile.
E da quella nostalgia nacque una sola lacrima d’Amore: una piccola, luminosa goccia di pioggia.
Quando la goccia toccò la pelle secca della Terra, qualcosa si mosse.
Le sue ossa rigide scricchiolarono mentre si risvegliava appena.
La Terra ricordò il sentire delle radici che si intrecciavano in lei come una trama antichissima — e da quel ricordo spinse verso la luce un unico, minuscolo germoglio.
Tutti gli elementi cominciarono a cercarsi, a richiamarsi, a sussurrare: «Ricordo… ricordo.»
La Terra si stava risvegliando — risvegliata dall’Amore.
E dove ritorna l’Amore, la Gioia, la Pace e la Speranza ritrovano sempre
la strada di casa.
In ognuno di noi vive un intero mondo.
Basta soltanto ricordare.
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