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Guardavo un bastoncino d’incenso che bruciava. Il bastoncino scuro, lentamente sfiorato dal fuoco, si trasformava in un profumo meraviglioso che danzava nell’aria. Il fumo scorreva con un movimento elegante e morbido, sollevandosi in delicate spirali verso il soffitto. Quasi invisibile, appena un’ombra. Qualcosa di così effimero, così sottile, eppure capace di cambiare l’atmosfera di un intero spazio.
Il fuoco trasforma. Invece di consumare completamente l’incenso, lo trasforma in bellezza — in fumo, in profumo. In qualcosa che non possiamo toccare, eppure che ci tocca, lasciando un sapore sulla pelle, un’impronta sull’anima. Calma, ispira, ci trasporta in un altro regno.
Che cosa accade a noi quando bruciamo nei fuochi della nostra vita? A volte ci sembra di diventare solo cenere. Il dolore può essere insopportabile. Eppure credo che in noi esista una parte che non brucia mai — qualcosa che può essere raccolto dalle ceneri della nostra vita e che continuerà a brillare come il diamante più luminoso.
Guardando l’incenso, si potrebbe pensare che diventare quel fumo danzante sia un gesto senza sforzo. Ma non è così. Ciò che resta del bastoncino ingrigisce e cade, frantumandosi sulla piccola base. La cenere non è un fallimento. È la prova di ciò che è stato liberato.
Quando siamo nel pieno del calore, è difficile credere che da esso possa nascere qualcosa di bello.
Forse per noi è lo stesso — dobbiamo lasciare andare le parti di noi che erano troppo pesanti per sollevarsi, le storie che non possono accompagnarci nel capitolo successivo. Sia la bellezza del fumo sia il grigiore della cenere fanno parte della stessa trasformazione.
Spesso ci giudichiamo per la cenere che lasciamo dietro di noi: i pezzi incrinati, i frammenti che non hanno resistito al calore. Ma la cenere è solo ciò di cui non abbiamo più bisogno. Una morbida, grigia testimonianza del cambiamento. La cenere troverà il suo posto altrove. In natura tutto è vita — solo in una forma diversa.
E il fumo… il fumo è la parte di noi che impara a danzare. Quella che trasforma la sofferenza in qualcosa di sottile, profumato, un movimento che attraversa il mondo con una nuova delicatezza.
Temiamo che il Fuoco ci distrugga. Ma forse il Fuoco distrugge solo ciò che non è mai stato davvero nostro — o che ha smesso di esserlo. Forse il calore rivela la nostra forma essenziale.
Il fuoco della vita non ci mette alla prova. Ci rivela — la nostra forza, le nostre ferite e il nostro lavoro incompiuto. Alcuni diventano cenere per un po’. Altri diventano fumo. E alcuni scoprono il diamante nascosto sotto tutto ciò che è bruciato.
Come l’incenso, non siamo solo ciò che brucia — siamo anche ciò che si solleva.
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